Pensavo al cipiglio del Presidente che, difronte alla mia ritrosia nel soddisfare l’ennesima richiesta di foto di una cometa, interveniva sarcasticamente, trattenendo il disappunto:”…è ormai materiale del Museo degli Astrofili veri!” Esiste questo museo! Nella mente di quanti sono al gruppo da anni. Io sbircio dalla porta e vedo un paio di ragazzi assonnati nella stanzetta dello chalet di Ragalna. Generalmente delusi dalla nottata precedente ma spesso (allora capitava, davvero) soddisfatti, che si lambiccano il cervello per indovinare l'orario di ritorno di un’auto che li possa riportare all’avventura. Mi giro e sento vecchi discorsi di piccoli uomini che si compatiscono, che credono di essere i soli al mondo infelici, sessualmente insoddisfatti, “fagli” insomma… Vedo una Regata, come la vidi la prima volta su “Gente” che ne faceva la pubblicità. Un portabagagli, nuovo, come lo diede Sperlinga; vedo un caricatore di diapositive, le migliori, dimenticato vicino un’aiuola in via Androne. Credo di vedere gli amici che allora si fidavano di me. Qualcuno mi diceva che ero assillante, vero! Vecchie e gloriose pellicole: Ektachrome 400, 3M1000, P800-1600 e poi spunta l’Ektar 1000. Vedo tipi male equipaggiati che sperano di difendersi dal freddo mettendo varie paia di jeans e calze. Vedo poi un uomo che martella sugli stipiti dello chalet per piazzarvi gli infissi. E capisco che il tempo passa e cancella tutto.
Scrutatore di
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